Roma è oggi la città che conserva il maggior numero di obelischi. Questi monumenti, in gran parte di origine egiziana, furono trasportati nella capitale dell'Impero romano a partire dall'epoca di Augusto, sotto il cui dominio l'Egitto era stato conquistato, dopo la battaglia di Azio del 31 a.C.. In alcuni casi, con il medesimo granito utilizzato dagli Egizi furono realizzati obelischi direttamente in epoca romana: il monolite restava privo di iscrizioni, oppure vi venivano copiati, con errori e fraintendimenti, i geroglifici dei modelli dell'epoca faraonica. Gli obelischi egiziani utilizzati in epoca imperiale, furono nuovamente rialzati nella Roma papale, a partire da papa Sisto V, come punti di arrivo e di convergenza visiva nel nuovo assetto urbanistico dato alla città, diventandone una caratteristica, ripresa poi anche in epoca moderna con nuove forme.
Obelisco Lateranense. Attualmente si trova a piazza San Giovanni in Laterano . Anno di ri-erezione: 1588 altezza: m. 32, 18 e raggiunge i 45,70 m con il basamento e la croce, è il più alto di Roma. Cavato dalle montagne di Assuan da Tutmes III (1479–1426). Rimasto a Tebe in attesa di innalzamento al quale provvide Tutmes IV che vi scolpì il nome proprio e quello del nonno. Prima Augusto pensa di portarlo a Roma, poi trecento anni dopo, Costantino (306-337) lo vuole portare da Tebe a Costantinopoli, ma entrambi desistono per l’impegno. Fu trasferito a Roma da Costanzo II, figlio di Costantino, nel 357. Per il suo trasporto fu costruita una nave di una lunghezza mai vista, mossa da trecento rematori, ben più grande di quella costruita da Caligola (nel 37 d.C.) per trasportare l’obelisco che porrà nel suo circo privato in Vaticano. Sbarcato nel Porto di Ostia, fu trascinato lungo il Tevere su un’immensa zattera fino allo scalo sulla Via Ostiense. Da qui fu trascinato per la città, pressappoco lungo l’attuale Viale Aventino; all’altezza dell’attuale Viale delle Terme di Caracalla entrò nel Circo Massimo dove fu innalzato e rimase poi, per secoli, abbattuto e semicoperto dalla terra.
Resiste in piedi soltanto meno di due secoli fino al probabile abbattimento da parte di Totila, re dei Goti, e delle sue truppe nel 547. La leggenda della sua ubicazione resiste nei secoli. Viene recuperato da Matteo Bartolani di Città di Castello nel 1587 a quattro metri e mezzo di profondità, rotto in tre pezzi. Nel 1588 Sisto V incaricò Domenico Fontana di erigerlo a San Giovanni al posto della Statua di Marco Aurelio, ritenuta erroneamente di Costantino, trasferita in Piazza del Campidoglio. Trascinato fino al Colle Lateranense (in quella posizione per essere a vista con la Basilica di Santa Maria Maggiore) e qui eretto da Domenico Fontana dal 6 luglio al 10 agosto 1588. Il basamento del colosso di pietra, presenta una iscrizione che ricorda il Battesimo di Costantino che avvenne in quel luogo.
Questa è la dedica in Latino:
2. CONSTANTINVS / PER CRVCEM / VICTOR / A S(ANCTO) SILVESTRO HIC / BAPTIZATVS / CRVCIS GLORIAM / PROPAGAVIT
Traduzione:
Costantino, vincitore per mezzo della Croce, qui battezzato da san Silvestro (papa Silvestro I -314-335), diffuse la gloria della Croce.
A beautiful image of this architecture dear Ugo ...the amount of work and details always amazes me in the structures... People made more time for ART work I think -- anyway lovely capture right to the very top of the cross:)) The exposure is perfect - ! :)
very impressive ''column' Ugo, and interesting things about the cross at the top and at the same time these ancient Egiptian letters at the sides... nice frame. be well!